Riscoprirsi
Ho un progetto, un progetto che investe me, la mia vita,
la mia ricerca ed è in continua evoluzione ed integrazione,
sono partita da un concetto basilare nel mio percorso individuale, dall’”attenzione”,
attenzione a me, al dentro di me, al fuori di me,
all’immensamente piccolo ed all’infinitamente grande,
al visibile ed all’invisibile.
Ciò mi ha condotta a contatto con persone, teorie, ambienti, situazioni e livelli di conoscenza che mi hanno portata a comprendere che l’attenzione limita lo sguardo e pertanto la visione delle cose,
è un campo di focalizzazione e come tale consente una visione parziale, e nel parziale c’è il chiudersi, c’è il credere di essere in un mondo finito di cose.
Ma dal mondo finito deriva conoscenza e consapevolezza finita e come tale parziale e come tale limitata.
C’è un certo grado di insoddisfazione dato dalla finitezza,
che deriva dal fatto di aver limitato la propria visione
e ciò che ci bastava oggi finisce per sembrarci poco domani,
c’è un senso continuo di perseguire l’oltre
che è proprio della ricerca e che è proprio dell’essere in “contatto”.
Siamo infiniti e ci sentiamo “finiti” e ci perdiamo nella limitatezza del nostro sguardo,
il mio intento è quello di consentire allo sguardo attento e focalizzato di ampliare i propri orizzonti fino a comprendere l’infinito,
di passare dall’”attenzione” alla “contemplazione”.
In piena umiltà, consapevole di essere in divenire ed in viaggio
e che il mio sguardo è ancora parziale, anche se meno di prima,
mi propongo come Facilitatrice nel tentativo di condurre il singolo alla comprensione di se stesso ed a una maggiore e migliore integrazione con l’”ambiente” .
Intendendosi come “ambiente” l’insieme di ciò che è altro da Se’ vale a dire le relazioni, il lavoro, la natura, il direttamente vicino e l’immensamente lontano.
Riscoprirsi per riscoprire un nuovo modo di “stare al mondo” ha il vantaggio di ricreare nuove premesse laddove le vecchie non ci sembrano più adatte.
Simona Barrovecchio
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