COSA E' IL COUNSELING?

Il Counseling è una professione regolata dalla Legge n.4 del 14 gennaio 2013 recante “Disposizioni in materia di professioni non regolamentate”, per informazioni sulla Normativa si faccia riferimento a: ANCORE - normativa

Che cos'è il Counseling (stralcio della Lettera inviata al Ministero della Giustizia per il riconoscimento della rappresentatività dell'Associazione ANCORE - News 23 luglio 2011- dal sito www.ancore.org)

Il counseling (o counselling) indica l'attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta.
Si occupa di problemi non specifici (prendere decisioni, miglioramento delle relazioni interpersonali) e contestualmente circoscritti (famiglia, lavoro, scuola).
Il sostantivo counseling deriva dal verbo inglese to counsel, che risale a sua volta dal verbo latino consulo-ĕre, traducibile in "consolare", "confortare", "venire in aiuto". Quest'ultimo si compone della particella cum ("con", "insieme") e solĕre ("alzare", "sollevare"), sia propriamente come atto, che nell'accezione di "aiuto a sollevarsi". È omologo un altro verbo latino: consulto-āre, iterativo di consultum, participio passato di consulo, col significato di "consigliarsi", "deliberare", "riflettere". Ciò pone il termine tra le forme del verbo italiano "consultare" come ricorso a competenze superiori per necessità contingenti.
La prima attestazione dell'uso del termine counseling risale al 1908 da parte di Frank Parsons. Nel 1951 la parola counseling è usata da Carl R. Rogers per indicare una relazione nella quale il cliente è assistito nelle proprie difficoltà senza rinunciare alla libertà di scelta e alla propria responsabilità.
L'attività di counseling è svolta dal counselor, quale professionista in grado di aiutare l’interlocutore/cliente in problematiche personali e private.
E’ finalizzata a permettere al cliente di avere una visione realistica di sé e dell'ambiente sociale in cui si trova ed opera, in modo da poter meglio affrontare le scelte relative alla professione, al matrimonio, alla gestione dei rapporti interpersonali, etc… con la riduzione al minimo della conflittualità dovuta a fattori soggettivi, ed è inoltre un'attività di competenza relazionale che utilizza mezzi comunicazionali per agevolare l'autoconoscenza di se stessi attraverso la consapevolezza e lo sviluppo ottimale delle risorse personali, per migliorare il proprio stile di vita in maniera più soddisfacente e creativo.

Secondo Rollo May (uno dei padri fondatori del counseling insieme a Rogers) il counselor ha il compito di «favorire lo sviluppo e l'utilizzazione delle potenzialità del cliente, aiutandolo a superare eventuali problemi che gli impediscono di esprimersi pienamente e liberamente nel mondo esterno (...) il superamento del problema, la vera trasformazione, comunque, spetta solamente al cliente: il counselor può solo guidarlo, con empatia e rispetto, a ritrovare la libertà di essere se stesso».
La B.A.C.P. (British Association for Counselling and Psychotherapy) fornisce la seguente definizione dell'attività di counseling: «Il counselor può indicare le opzioni di cui il cliente dispone e aiutarlo e seguire quella che sceglierà. Il counselor può aiutare il cliente a esaminare dettagliatamente le situazioni o i comportamenti che si sono rivelati problematici e trovare un punto piccolo ma cruciale da cui sia possibile originare qualche cambiamento. Qualunque approccio usi il counselor (...) lo scopo fondamentale è l'autonomia del cliente: che possa fare le sue scelte, prendere le sue decisioni e porle in essere».
Il counseling professionale è un'attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione, offrendo uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento. E' un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici.
Si rivolge tanto al singolo quanto alle famiglie, ai gruppi ed alle istituzioni, potendo erogarsi in ambito: privato (individuale, di coppia, familiare, di gruppo), comunitario (religioso, interculturale, etc.), scolastico, lavorativo (aziendale, socio-lavorativo, etc.) e socio-assistenziale (artistico, esistenziale, sociale, etc.).
Per il suo specifico settore di intervento, il counselor non va confuso con altre figure professionali quali: lo psicologo, lo psicoterapeuta, lo psichiatra o lo psicoanalista. Infatti l'attività di counseling non prevede l'utilizzo di tecniche e metodologie di intervento proprie delle figure professionali su citate (ad esempio: la somministrazione o prescrizione di farmaci, l'utilizzo di reattivi psicodiagnostici) e, più in generale, quelle attività medico/sanitarie che nel dettaglio sono proprie della figura dello psicologo o del medico.
Da un punto di vista epistemologico il counseling si differenzia dalla psicoterapia per:
-          l'adozione di un metodo diverso da quelli riferiti a "medico-paziente" propri dei modelli psicoterapeutici;
-          la definizione dell'obiettivo concreto e del contesto spazio-temporale della relazione counselor-cliente;
-          l'esclusione della patologia come settore di intervento.
A differenza del paziente nella psicoterapia, il cliente nel counseling non ha bisogno di essere curato né aiutato a superare una sofferenza psicologica, ma si avvale delle competenze del counselor come sussidio delle capacità che già possiede in modo da conseguire gli obiettivi che desidera, nei modi e nei tempi che gli sono consoni. Infatti, per la prestazione di counseling ci si riferisce sempre al cliente e mai ci si rapporta ad un paziente, come nelle professioni medico-sanitarie.

Discipline del Benessere e Bio-Naturali
In questi ultimi anni  le Regioni, nella loro Autonomia, hanno provveduto ad individuare una serie di discipline non-sanitarie e di ricomprenderle all’interno delle Discipline del Benessere e Bio-Naturali (D.B.N.). Le definizioni che le norme regionali adottano permettono di riconoscere il counseling quale disciplina bio-naturale e del benessere.
Le D.B.N., infatti, sono tutte quelle pratiche e tecniche naturali, energetiche, artistiche e culturali che hanno come fine ultimo il raggiungimento, il miglioramento, la promozione e la conservazione del benessere e della migliore qualità della vita della persona, ma rigorosamente non devono avere carattere di prestazione sanitaria, ed infatti il counseling, non ha tale caratteristica.
Le discipline del benessere e bio-naturali ( Regione Toscana nella Legge Regionale  n.2/2005 ex art.2 ) non si prefiggono la cura di specifiche patologie, non sono riconducibili alle attività di cura e riabilitazione fisica e psichica della popolazione erogate dal servizio sanitario, né alle attività connesse a qualunque prescrizione di dieta.
Le discipline del benessere e bio-naturali, nella loro diversità ed eterogeneità, sono fondate su alcuni principi-guida, in particolare sui seguenti:
1) approccio globale alla persona e alla sua condizione;
2) avere come scopo il miglioramento della qualità della vita, conseguibile anche mediante la stimolazione delle risorse vitali della persona;
3) importanza dell’educazione a stili di vita salubri e rispettosi dell’ambiente;
4) non interferenza nel rapporto tra medici e pazienti ed astensione dal ricorso all’uso di farmaci di qualsiasi tipo, in quanto estranei alla competenza degli operatori in discipline del benessere e bio-naturali.

L’operatore in discipline del benessere e bio-naturali non prescrive farmaci, educa a stili di vita salubri, ad abitudini alimentari sane ed alla maggiore consapevolezza dei propri comportamenti; in possesso di adeguata formazione, opera per favorire la piena e consapevole assunzione di responsabilità di ciascun individuo in relazione al proprio stile di vita e per stimolare le risorse vitali della persona.

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